Alla conquista del riscatto attraverso la bellezza
Il Miglio Sacro
prima di essere un itinerario turistico considerevolmente brulicante di storia,
è prima di tutto un cammino restituito alla città e ai napoletani, che si può
scoprire attraversando il Rione Sanità a Napoli.
Un percorso che grazie alla
Cooperativa sociale La Paranza, è
possibile ormai percepire in chiave turistico culturale, incluse le eccellenze
gastronomiche riscontrabili lungo il tragitto.
“La nostra cooperativa è nata in uno dei quartieri di Napoli in cui è più evidente la convivenza tra grandi differenze socio-culturali ed enormi risorse.
Proprio da queste pensiamo che debba iniziare un cammino di autosviluppo, ed è per questo che abbiamo deciso di mettere le nostre singole esperienze al servizio del Rione Sanità, non per cambiare città, ma per cambiare la città.”
Siti e luoghi d’interesse culturale presenti lungo il percorso:
- Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio:
l'edificio religioso più recente della città, in quanto costruito tra il 1920 e il 1960, dal cui giardino si accede alle Catacombe di San Gennaro.
- Catacombe di S.
Gennaro:
un percorso sotterraneo con strutture
ricavate dal tufo, che porta a stretto contatto con la storia della fede cristiana
della città, attraverso mosaici e affreschi. È soprattutto il luogo e dove si trovava
la tomba del Santo patrono.
Si tratta di un luogo restituito alla città dal 2008.
All’uscita delle Catacombe si trova questa
basilica paleocristiana costruita nel V secolo d.C. e abbandonata - come accaduto per le Catacombe - dopo il
furto delle spoglie di San Gennaro nel V secolo.
Nel XV secolo è stata ristrutturata secondo
gusto barocco.
- Cimitero delle
Fontanelle:
l’ossario delle Fontanelle è uno degli
emblemi della devozione della città di Napoli verso i defunti.
Da un’antica cava di tufo scavata nella collina di Materdei, nasce l’ossario a metà Seicento, per ospitare i resti
delle vittime delle epidemie di peste e colera. A fine Ottocento, fu scelto per
diventare luogo di culto quando alcuni devoti disposero in ordine le migliaia
di ossa anonime. Proprio l’anonimato spinse i fedeli ad adottare alcuni dei teschi
dell’ossario - le anime
pezzentelle - che venivano puliti e posti in teche in cambio di protezione.
Photo credits: Giuseppe D'Anna
punto di riferimento del quartiere, meglio conosciuta in zona come la chiesa di San Vincenzo ‘o
Munacone in quanto custodisce la statua di San Vincenzo Ferreri, frate
domenicano e patrono della Sanità.
La basilica è un vero e proprio museo
della pittura napoletana del XVII secolo, perché in essa sono
presenti preziosi quadri, tra gli altri, di Luca Giordano e Andrea Vaccaro, e
la prima rappresentazione napoletana della Madonna con Bambino,
salvata dalle lave dei Vergini nel V-VI secolo d.C.
in questo luogo è possibile trovare mosaici
precristiani insieme ad affreschi seicenteschi, in un’unica grande opera di
recupero.
La loro espansione partì dalla
deposizione del vescovo Gaudioso, nel V secolo d.C.
Furono Abbandonate dopo lo spostamento
del santo all’interno delle mura di Napoli, ma ripresero la loro funzione nel
XVI secolo, cioè dopo il ritrovamento della Madonna della Sanità.
un Masterpiece del barocco napoletano,
progettato da Ferdinando Sanfelice come sua residenza privata. È composto da
due corpi uniti dalla facciata.
La peculiarità di questo capolavoro è
la scalinata
interna, realizzata ad ali di falco, dall’evidente effetto scenografico.
- Palazzo dello
Spagnolo:
un effetto a dir poco sontuoso dato
dalla spettacolarità barocca di questo palazzo.
Commissionato a Ferdinando
Sanfelice dal marchese di Poppano, ha come punto di forza la scenografica
scalinata ad ali di falco – che ricorda il Palazzo Sanfelice - ornata con stucchi. È conosciuto come Palazzo
dello Spagnolo ( o Spagnuolo) perché
nel XIX secolo fu acquistato dallo spagnolo Tommaso Atienza.
- Chiesa di Santa Maria
dei Vergini:
la Chiesa di Santa Maria dei Vergini sorge su un antico complesso (ospedale e cappella) voluto
nel 1326 dagli abitanti del Borgo dei Vergini e poi ceduto ai frati Crociferi
di San Cleto.
Quasi completamente distrutta durante la Seconda
Guerra Mondiale, si salvò dalla distruzione solo il fonte
battesimale, dove fu battezzato
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
- Porta S. Gennaro:
ci troviamo di
fronte alla porta più antica di Napoli.
Essa viene menzionata per la prima
volta nel 928 e rappresentava l’accesso
alla città per chi proveniva da nord, ma anche il passaggio
obbligato per andare alle Catacombe di San Gennaro.
Dopo la peste del 1656 fu aggiunta
un’edicola affrescata come ex-voto, che raffigura San Gennaro, Santa Rosalia e
San Francesco Saverio che pregano per la fine dell’epidemia.
Noi di Campania da Vivere ci sentiamo in dovere di sottolineare un tesoro del Rione Sanità ancora poco conosciuto e cioè, la Necropoli
Ellenistica di Neapolis.
"L’area dei
Vergini - Sanità sin dal IV sec. a. C. fu destinata a necropoli, dapprima con
l’escavazione di tombe a camera (Via dei Cristallini, Vico Traetta, Via Santa
Maria Antesaecula), successivamente con la realizzazione di complessi
cimiteriali catacombali (San Gennaro, San Gaudioso, San Severo) infine con la
destinazione di un’immensa cava ad ossario (Le Fontanelle) Nel contesto
descritto, gli Ipogei Funerari Ellenistici costituiscono un superbo utilizzo
del sottosuolo, testimoniando con la propria monumentalità la straordinaria
impronta greca e rappresentando la cultura nella quale si riconosceva la classe
dominante.
L’Associazione Culturale Celanapoli, coordinando
la sua azione agli indirizzi di tutela della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei,
promuove il recupero, la valorizzazione e la fruizione di questo straordinario
patrimonio. Un progetto in corso di definizione prevede, attraverso i locali
sede dell’Associazione, l’accesso all’ipogeo dei Togati unitamente all’allestimento di un interessante
laboratorio didattico dove opportuni supporti permetteranno di comprendere
l’evoluzione del sottosuolo, dall’antichità ai giorni nostri."
Noi a Napoli però siamo fortunati, come tutti coloro che
si recheranno alla FAI marathon 2016 che si terrà domenica 16 ottobre.
Sì, perché sarà possibile approfittare per visitare sia
la Necropoli Ellenistica che le altre meraviglie del Rione Sanità.
Vi invitiamo quindi a partecipare alla Giornata FAI d'autunno intitolata "IL MIGLIO SACRO TRA EMOZIONI E VITA".
Il luoghi
aperti saranno:
- LABORATORIO
DI MICHELE IODICE (partenza consigliata)
- CHIESA DI SANTA
MARIA DELLA SANITÀ CON CATACOMBE DI SAN GAUDIOSO (prenotazione obbligatoria al
numero 081-7443714 oppure prenotazioni@catacombedina poli.it)
- ACQUEDOTTO
AUGUSTEO DEL SERINO
- NECROPOLI
ELLENISTICA DI NEAPOLIS
- ASSOCIAZIONE
CULTURALE BRODO AL PALAZZO DELLO SPAGNOLO (ingresso riservato agli iscritti FAI)
- COMPLESSO MONUMENTALE VINCENZIANO
- CHIESA DI SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA AI
VERGINI
L’INIZIATIVA è STATA REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON:
Michele Iodice; Cooperativa Sociale La Paranza;
Associazione Celanapoli; Associazione Vergini Sanità; Associazione Culturale
Brodo; Associazione Getta la Rete; SMMAVE - Santa Maria della Misericordia ai
Vergini; Restauratore Biagio Roscigno.
Sponsor ufficiali della Fai Marathon 2016 Napoli:
Pasticceria Poppella, Pizzeria Concettina ai Tre Santi, Bar Primavera .
Ingresso gratuito.
Nessun commento:
Posta un commento